Francesco Sielo
L’articolo si concentra sul particolare tipo di rappresentazione dei luoghi data da Elena Ferrante ne L’amore molesto, attraverso il confronto con la trasposizione cinematografica di Mario Martone. Testo letterario altamente descrittivo, che utilizza i luoghi di Napoli come elemento imprescindibile, si rivela però non riducibile a una narrazione pienamente realistica, bensì interpretabile come risultato di un difficile equilibrio tra realismo e visionarietà.
This article tackles the representation of places in L’amore molesto by Elena Ferrante, through a comparison with the cinematographic transposition of the novel made by Mario Martone. Although L’amore molesto is highly descriptive and uses city’s places as essential elements, perhaps it does not belong to a fully realistic narrative but can be considered as the result of a difficult balance between realism and visionary.